venerdì 7 novembre 2014
giovedì 6 novembre 2014
CLIMA, EFFETTO SERRA E INQUINAMENTO: LA MIA OPINIONE
Allora, stamattina ho parlato di dissesto idrogeologico, ora, come anticipato, parlo un po' di clima e cambiamenti climatici.
E' notizia di qualche giorno fa che, secondo le ultime stime, il tasso di anidride carbonica attuale sia il più alto degli ultimi 700.000 anni.
"Oh mio Dio!!!" diranno in tanti, soprattutto i più catastrofisti, ma io non sono uno di quelli. Né sono uno di quelli che dicono che non bisogna preoccuparsi. C'è da preoccuparsi, e anche molto, ma l'anidride carbonica e l'ultimo dei miei pensieri.
Allora, cominciamo con la storia dei "gas serra". Cosa sono? Sono i gas che producono l'effetto serra (ma dai?!?!).
Cos'è l'effetto serra? Un particolare fenomeno per cui alcune frequenze della radiazione infrarossa (se non sbaglio con lunghezza d'onda intorno i 15.000 nm, correggetemi se sbaglio) vengono riflesse dall'atmosfera e rispedite sulla superficie terrestre. In pratica, questa roba qua:
I gas incriminati sono principalmente 3 (e mezzo): la tanto decantata anidride carbonica (e il monossido di carbonio), il disgraziato metano e (udite udite!) il più pericoloso di tutti, il vapore acqueo. Si, il vapore acqueo è quello che genera un effetto serra maggiore. Avete fatto mai caso che d'inverno le nottate nuvolose sono generalmente più calde di quelle serene (o che quando è nuvoloso non ghiaccia e quando è sereno si)? Ecco, questo è effetto serra. In pratica la radiazione solare arriva sulla Terra, la Terra la assorbe e la restituisce sotto forma di una radiazione con "lunghezza d'onda maggiore" (non ho voglia di spiegare le caratteristiche di un'onda, se non le sapete cercate su wikipedia), in particolare sotto forma di radiazione infrarossa, e quest'ultima è quella riflessa dai gas serra.
Ok, questa è la teoria. E la pratica? Ci stiamo davvero ammazzando con i gas serra?
Muah...
Allora, comincio con il dire che il "sistema Terra" è un sistema che tende a riadattare i propri equilibri, in un modo o nell'altro. Che significa? Che se c'è qualcosa che non va, il pianeta prova a trovare una soluzione.
Fa troppo caldo? Il calore è energia nell'atmosfera, e l'energia si scarica con le precipitazioni, quindi le precipitazioni sono più violente (e questo spesso si sente anche in tv.)
Ci sono troppi uomini a a rovinare questa bella creazione di Dio? Prima o poi il pianeta ci sterminerà, in un modo o nell'altro.
C'è troppa anidride carbonica? Ci pensa il fantomatico "ciclo del carbonio" (oooooooooooh!!!).
In pratica, questo:
A differenza dell'effetto serra, questo lo spiego perché è importante.
Dunque, il carbonio è un atomo fondamentale nel nostro mondo in quanto base della vita (discorsi di biologia non ne faccio perché, come si dice al mio paese, "non me na tiene"). Ma non solo, il carbonio è anche parte integrante dell'evoluzione del sistema Terra, sia in superficie che nel sottosuolo.
Il gas CO2, anche quando scaricato dagli impianti di combustione, non rimane fermo nell'aria a scaldarci la situazione, ma entra in un ciclo che è alla base di molti processi organici e non. L'anidride carbonica, attraverso le piogge, si trasforma in acido carbonico e finisce nei terreni e nelle acque. Qui qualcuno direbbe "ecco, per questo motivo è cominciata l'acidificazione dei terreni e delle acque"!
Si, l'acido carbonico acidifica le pratiche, ma, come per il gas nell'atmosfera, non rimane stabile al posto suo a far danni. L'acido carbonico si trasforma in ione bicarbonato e ione carbonato, e questi, reagendo con l'atomo di calcio presente in natura, formano il carbonato di calcio (volgarmente chiamato calcare) e altri carbonati simili. Questo è un processo che può avvenire sia spontaneamente (deposizione di travertino) che biologicamente (gusci di conchiglie).
Ma bando alle ciance, dove voglio arrivare. La tanta anidride carbonica finisce in acqua e nel terreno, dove una miriade di organismi la utilizzano per costruire i propri gusci. Si, anche le cozze si fanno il guscio utilizzando l'anidride carbonica, unitamente al calcio ovviamente. I gusci delle cozze, delle vongole, dei fasolari, dei bivalvi in generale e dei gasteropodi (le lumache) sono fatti di bicarbonato di calcio. In pratica, più anidride carbonica c'è nell'acqua e nei terreni, più questi organismi hanno materiale che costruircisi le residenze. Senza pensare poi a molti altri organismi che utilizzano l'anidride carbonica nei processi di sintesi, come gli alberi, le alghe e una svariata quantità di organismi unicellulari.
Ho parlato prima di travertini. Allora, cercherò di essere breve, e se non si capisce, pace per il mondo. La questione delle cozze è più bella.
Dunque, come molti di voi sapranno, se butto della coca cola su un bel pezzo di marmo di Carrara questo fa una macchia scura, e non perché macchia la coca cola (o forse si, anche per quello), ma perché quest'ultima, essendo acida, corrode il marmo, che è carbonato di calcio. L'acidità della coca cola è data, oltre che da non so quali porcherie presenti nella ricetta, anche dall'anidride carbonica usata per la frizzantezza (si può dire?).
Ma allora, se l'acqua con anidride carbonica corrode il calcare, perché la stessa acqua deposita quel tipo di calcare comunemente chiamato travertino?
Per una questione di clima.
La Terra è un sistema fantastico, e nella sua esistenza ha sviluppato il modo per regolare da sola la presenza di anidride carbonica in atmosfera. In primo luogo con l'attività degli organismi, come detto prima, e poi con i calcari come il travertino (comunque sto semplificando). Non voglio fare chimica, basta che sappiate questo: durante i periodi caldi le acque contenenti anidride carbonica e calcio depositano travertino, durante i periodi freddi invece le stesse acque corrodono le rocce e liberano anidride carbonica in atmosfera.
Quindi? Quindi, se fa troppo caldo la Terra pensa da sola a bloccare l'anidride carbonica nelle rocce, se fa troppo freddo di nuovo la Terra pensa da sola a liberare dalle rocce stesse la quantità di gas che serve ad equilibrare il sistema.
Spero di essere stato chiaro, ma non è facile discutere di queste cose. Alla fine voglio dire: fa più caldo? L'anidride carbonica viene inglobata nelle rocce, esce fuori dal "ciclo del carbonio" e quindi non ha la possibilità di tornare in atmosfera e contribuire all'effetto serra.
Passiamo al metano. Come detto in precedenza, questo è un altro dei principali indiziati. Più metano c'è, più fa caldo... oppure più fa caldo e più metano c'è? Eheheheh, bella domanda.
Da geologo, posso dire questo: il mondo è pieno di metano, stoccato nelle profondità oceaniche e nei terreni congelati sotto forma di "idrati di metano", cioè metano in forma solida che si genera in certe condizioni di pressione e, soprattutto, temperature molto basse. Se la temperatura aumenta, gli idrati di metano, come quelli contenuti nel "permafrost", diventano metano gassoso e vanno in atmosfera. Guardate cosa succede in Siberia, ogni tanto si parla delle enormi quantità di metano liberate direttamente dal terreno. Il motivo è quello che ho appena detto. Quindi, più fa caldo, più metano c'è nell'aria, e viceversa. Dicesi meccanismo a feedback positivo, su cui non si può intervenire, a meno che qualcuno riesca a creare un sistema di climatizzazione capace di far ricreare il permafrost perso in Siberia, ma la vedo dura.
Continuando la discussione, ribadisco che la storia dei cambiamenti climatici per colpa dei gas serra va trattata con molta attenzione. Sul nostro pianeta il clima non è mai stata una costante, ma è sempre variato nel corso del tempo. Gli estremi climatici che si alternano vengono chiamati "greenhouse", periodi prevalentemente caldi in cui non esistono neanche calotte glaciali, e "icehouse", periodi in cui il freddo la fa da padrone. Solo nell'ultimo milione di anni siamo passati diverse volte da periodi in cui in Italia pascolavano allegramente mammut a periodi in cui cresceva una rigogliosa savana e sguazzavano ippopotami nei fiumi.
Questo grafico mostra come negli ultimi 400.000 anni le temperature medie della Terra siano cambiate, e con esse le concentrazioni di metano e anidride carbonica in atmosfera. In questo arco di tempo si sono avuto periodi in cui la temperatura era di 2 gradi più alta di quella attuale a periodi in cui era più bassa di 8 gradi. Addirittura, tra i 50 e 60 milioni di anni fa la temperatura era arrivata ad essere di quasi 12 gradi più alta di quella attuale, e di sicuro non c'erano fabbriche a bruciare combustibili (a meno che non ci fossero attività industriali extraterrestri).
Perché cambia il clima durante il tempo? I motivi sono tanti, e i più importanti forse sono i famosi "moti millenari" della Terra, cioè variazioni del moto terrestre nello spazio (precessione degli equinozi, variazione dell'eccentricità dell'orbita, variazione dell'inclinazione ecc) che influiscono sull'azione dei raggi solari e che determinano quindi aumento o diminuzione di calore. A questi vanno ad aggiungersi la variazione delle correnti oceaniche (la corrente del golfo sta deviando? facciamocene una ragione, prima o poi doveva succedere, è il normale sviluppo delle cose) e anche la posizione che occupano i continenti durante i movimenti tettonici (se i continenti sono vicini ai poli, è più facile che faccia freddo perché il ghiaccio ha un posto dove formarsi. Se non ci sono masse continentali ai poli, il ghiaccio non si forma).
Queste informazioni sul clima si hanno per un record cronologico che copre centinaia di milioni di anni, mentre le attuali teorie sulle modifiche climatiche da parte dell'uomo utilizzano dati raccolti dalle guerre mondiali fino ad ora, e dati "stimati", quindi non certi, che arrivano al periodo della rivoluzione industriale. E vi posso assicurare che con un record di dati di poco più di due secoli non si possono fare modelli predittivi affidabili sull'evoluzione del clima.
Le rocce sono libri che raccolgono tutte le informazioni di questo pianeta, tra i quali anche il clima (vedi quello che ho scritto in merito alle rocce sedimentarie nello sproloquio sui dissesti), e grazie a loro sappiamo come quest'ultimo sia sempre mutato, con quale intensità e con quale ricorrenza (cioè migliaia, se non milioni, di anni). Se nel tempo insieme alla temperatura aumentavano le concentrazioni di anidride carbonica e metano, non significa necessariamente che questi gas fossero la causa: la loro presenza potrebbe semplicemente essere l'effetto del riscaldamento.
Detto questo, ma allora l'inquinamento dell'atmosfera è una bufala? Noi non stiamo avvelenando l'aria?
Col cavolo. Noi l'aria l'abbiamo avvelenata, non so se in modo irreversibile, ma l'abbiamo fatto e continuiamo a farlo. E non parlo di scie chimiche o idiozie varie. Parlo di clorofluorocarburi, solfati, nitrati, smog fotochimico, particolato sottile, amianti, metalli pesanti e chi più ne ha più ne metta. E questa è solo l'atmosfera. Siamo ormai quasi 7 miliardi su questa Terra, e i nostri effetti si sentono eccome. E non con il riscaldamento climatico, ma con l'aumento dei tumori, delle malattie polmonari, dell'avvelenamento di esseri viventi e interi territori.
Personalmente vedo l'effetto serra una copertura per sviare l'opinione pubblica da quelli che sono i veri problemi, ma se pensate che non avrete un cancro ai polmoni se non abitate vicino l'Ilva, sappiate che vi sbagliate di grosso.
Prima che la Terra decida di cancellarci probabilmente ci saremo eliminati da soli, come predicano in tanti. Ma, siccome sono un tipo ottimista, penso che prima o poi qualcosa di buono accadrà. La Provvidenza Divina per me non è una vana speranza.
E' notizia di qualche giorno fa che, secondo le ultime stime, il tasso di anidride carbonica attuale sia il più alto degli ultimi 700.000 anni.
"Oh mio Dio!!!" diranno in tanti, soprattutto i più catastrofisti, ma io non sono uno di quelli. Né sono uno di quelli che dicono che non bisogna preoccuparsi. C'è da preoccuparsi, e anche molto, ma l'anidride carbonica e l'ultimo dei miei pensieri.
Allora, cominciamo con la storia dei "gas serra". Cosa sono? Sono i gas che producono l'effetto serra (ma dai?!?!).
Cos'è l'effetto serra? Un particolare fenomeno per cui alcune frequenze della radiazione infrarossa (se non sbaglio con lunghezza d'onda intorno i 15.000 nm, correggetemi se sbaglio) vengono riflesse dall'atmosfera e rispedite sulla superficie terrestre. In pratica, questa roba qua:
I gas incriminati sono principalmente 3 (e mezzo): la tanto decantata anidride carbonica (e il monossido di carbonio), il disgraziato metano e (udite udite!) il più pericoloso di tutti, il vapore acqueo. Si, il vapore acqueo è quello che genera un effetto serra maggiore. Avete fatto mai caso che d'inverno le nottate nuvolose sono generalmente più calde di quelle serene (o che quando è nuvoloso non ghiaccia e quando è sereno si)? Ecco, questo è effetto serra. In pratica la radiazione solare arriva sulla Terra, la Terra la assorbe e la restituisce sotto forma di una radiazione con "lunghezza d'onda maggiore" (non ho voglia di spiegare le caratteristiche di un'onda, se non le sapete cercate su wikipedia), in particolare sotto forma di radiazione infrarossa, e quest'ultima è quella riflessa dai gas serra.
Ok, questa è la teoria. E la pratica? Ci stiamo davvero ammazzando con i gas serra?
Muah...
Allora, comincio con il dire che il "sistema Terra" è un sistema che tende a riadattare i propri equilibri, in un modo o nell'altro. Che significa? Che se c'è qualcosa che non va, il pianeta prova a trovare una soluzione.
Fa troppo caldo? Il calore è energia nell'atmosfera, e l'energia si scarica con le precipitazioni, quindi le precipitazioni sono più violente (e questo spesso si sente anche in tv.)
Ci sono troppi uomini a a rovinare questa bella creazione di Dio? Prima o poi il pianeta ci sterminerà, in un modo o nell'altro.
C'è troppa anidride carbonica? Ci pensa il fantomatico "ciclo del carbonio" (oooooooooooh!!!).
In pratica, questo:
A differenza dell'effetto serra, questo lo spiego perché è importante.
Dunque, il carbonio è un atomo fondamentale nel nostro mondo in quanto base della vita (discorsi di biologia non ne faccio perché, come si dice al mio paese, "non me na tiene"). Ma non solo, il carbonio è anche parte integrante dell'evoluzione del sistema Terra, sia in superficie che nel sottosuolo.
Il gas CO2, anche quando scaricato dagli impianti di combustione, non rimane fermo nell'aria a scaldarci la situazione, ma entra in un ciclo che è alla base di molti processi organici e non. L'anidride carbonica, attraverso le piogge, si trasforma in acido carbonico e finisce nei terreni e nelle acque. Qui qualcuno direbbe "ecco, per questo motivo è cominciata l'acidificazione dei terreni e delle acque"!
Si, l'acido carbonico acidifica le pratiche, ma, come per il gas nell'atmosfera, non rimane stabile al posto suo a far danni. L'acido carbonico si trasforma in ione bicarbonato e ione carbonato, e questi, reagendo con l'atomo di calcio presente in natura, formano il carbonato di calcio (volgarmente chiamato calcare) e altri carbonati simili. Questo è un processo che può avvenire sia spontaneamente (deposizione di travertino) che biologicamente (gusci di conchiglie).
Ma bando alle ciance, dove voglio arrivare. La tanta anidride carbonica finisce in acqua e nel terreno, dove una miriade di organismi la utilizzano per costruire i propri gusci. Si, anche le cozze si fanno il guscio utilizzando l'anidride carbonica, unitamente al calcio ovviamente. I gusci delle cozze, delle vongole, dei fasolari, dei bivalvi in generale e dei gasteropodi (le lumache) sono fatti di bicarbonato di calcio. In pratica, più anidride carbonica c'è nell'acqua e nei terreni, più questi organismi hanno materiale che costruircisi le residenze. Senza pensare poi a molti altri organismi che utilizzano l'anidride carbonica nei processi di sintesi, come gli alberi, le alghe e una svariata quantità di organismi unicellulari.
Ho parlato prima di travertini. Allora, cercherò di essere breve, e se non si capisce, pace per il mondo. La questione delle cozze è più bella.
Dunque, come molti di voi sapranno, se butto della coca cola su un bel pezzo di marmo di Carrara questo fa una macchia scura, e non perché macchia la coca cola (o forse si, anche per quello), ma perché quest'ultima, essendo acida, corrode il marmo, che è carbonato di calcio. L'acidità della coca cola è data, oltre che da non so quali porcherie presenti nella ricetta, anche dall'anidride carbonica usata per la frizzantezza (si può dire?).
Ma allora, se l'acqua con anidride carbonica corrode il calcare, perché la stessa acqua deposita quel tipo di calcare comunemente chiamato travertino?
Per una questione di clima.
La Terra è un sistema fantastico, e nella sua esistenza ha sviluppato il modo per regolare da sola la presenza di anidride carbonica in atmosfera. In primo luogo con l'attività degli organismi, come detto prima, e poi con i calcari come il travertino (comunque sto semplificando). Non voglio fare chimica, basta che sappiate questo: durante i periodi caldi le acque contenenti anidride carbonica e calcio depositano travertino, durante i periodi freddi invece le stesse acque corrodono le rocce e liberano anidride carbonica in atmosfera.
Quindi? Quindi, se fa troppo caldo la Terra pensa da sola a bloccare l'anidride carbonica nelle rocce, se fa troppo freddo di nuovo la Terra pensa da sola a liberare dalle rocce stesse la quantità di gas che serve ad equilibrare il sistema.
Spero di essere stato chiaro, ma non è facile discutere di queste cose. Alla fine voglio dire: fa più caldo? L'anidride carbonica viene inglobata nelle rocce, esce fuori dal "ciclo del carbonio" e quindi non ha la possibilità di tornare in atmosfera e contribuire all'effetto serra.
Passiamo al metano. Come detto in precedenza, questo è un altro dei principali indiziati. Più metano c'è, più fa caldo... oppure più fa caldo e più metano c'è? Eheheheh, bella domanda.
Da geologo, posso dire questo: il mondo è pieno di metano, stoccato nelle profondità oceaniche e nei terreni congelati sotto forma di "idrati di metano", cioè metano in forma solida che si genera in certe condizioni di pressione e, soprattutto, temperature molto basse. Se la temperatura aumenta, gli idrati di metano, come quelli contenuti nel "permafrost", diventano metano gassoso e vanno in atmosfera. Guardate cosa succede in Siberia, ogni tanto si parla delle enormi quantità di metano liberate direttamente dal terreno. Il motivo è quello che ho appena detto. Quindi, più fa caldo, più metano c'è nell'aria, e viceversa. Dicesi meccanismo a feedback positivo, su cui non si può intervenire, a meno che qualcuno riesca a creare un sistema di climatizzazione capace di far ricreare il permafrost perso in Siberia, ma la vedo dura.
Continuando la discussione, ribadisco che la storia dei cambiamenti climatici per colpa dei gas serra va trattata con molta attenzione. Sul nostro pianeta il clima non è mai stata una costante, ma è sempre variato nel corso del tempo. Gli estremi climatici che si alternano vengono chiamati "greenhouse", periodi prevalentemente caldi in cui non esistono neanche calotte glaciali, e "icehouse", periodi in cui il freddo la fa da padrone. Solo nell'ultimo milione di anni siamo passati diverse volte da periodi in cui in Italia pascolavano allegramente mammut a periodi in cui cresceva una rigogliosa savana e sguazzavano ippopotami nei fiumi.
Questo grafico mostra come negli ultimi 400.000 anni le temperature medie della Terra siano cambiate, e con esse le concentrazioni di metano e anidride carbonica in atmosfera. In questo arco di tempo si sono avuto periodi in cui la temperatura era di 2 gradi più alta di quella attuale a periodi in cui era più bassa di 8 gradi. Addirittura, tra i 50 e 60 milioni di anni fa la temperatura era arrivata ad essere di quasi 12 gradi più alta di quella attuale, e di sicuro non c'erano fabbriche a bruciare combustibili (a meno che non ci fossero attività industriali extraterrestri).
Perché cambia il clima durante il tempo? I motivi sono tanti, e i più importanti forse sono i famosi "moti millenari" della Terra, cioè variazioni del moto terrestre nello spazio (precessione degli equinozi, variazione dell'eccentricità dell'orbita, variazione dell'inclinazione ecc) che influiscono sull'azione dei raggi solari e che determinano quindi aumento o diminuzione di calore. A questi vanno ad aggiungersi la variazione delle correnti oceaniche (la corrente del golfo sta deviando? facciamocene una ragione, prima o poi doveva succedere, è il normale sviluppo delle cose) e anche la posizione che occupano i continenti durante i movimenti tettonici (se i continenti sono vicini ai poli, è più facile che faccia freddo perché il ghiaccio ha un posto dove formarsi. Se non ci sono masse continentali ai poli, il ghiaccio non si forma).
Queste informazioni sul clima si hanno per un record cronologico che copre centinaia di milioni di anni, mentre le attuali teorie sulle modifiche climatiche da parte dell'uomo utilizzano dati raccolti dalle guerre mondiali fino ad ora, e dati "stimati", quindi non certi, che arrivano al periodo della rivoluzione industriale. E vi posso assicurare che con un record di dati di poco più di due secoli non si possono fare modelli predittivi affidabili sull'evoluzione del clima.
Le rocce sono libri che raccolgono tutte le informazioni di questo pianeta, tra i quali anche il clima (vedi quello che ho scritto in merito alle rocce sedimentarie nello sproloquio sui dissesti), e grazie a loro sappiamo come quest'ultimo sia sempre mutato, con quale intensità e con quale ricorrenza (cioè migliaia, se non milioni, di anni). Se nel tempo insieme alla temperatura aumentavano le concentrazioni di anidride carbonica e metano, non significa necessariamente che questi gas fossero la causa: la loro presenza potrebbe semplicemente essere l'effetto del riscaldamento.
Detto questo, ma allora l'inquinamento dell'atmosfera è una bufala? Noi non stiamo avvelenando l'aria?
Col cavolo. Noi l'aria l'abbiamo avvelenata, non so se in modo irreversibile, ma l'abbiamo fatto e continuiamo a farlo. E non parlo di scie chimiche o idiozie varie. Parlo di clorofluorocarburi, solfati, nitrati, smog fotochimico, particolato sottile, amianti, metalli pesanti e chi più ne ha più ne metta. E questa è solo l'atmosfera. Siamo ormai quasi 7 miliardi su questa Terra, e i nostri effetti si sentono eccome. E non con il riscaldamento climatico, ma con l'aumento dei tumori, delle malattie polmonari, dell'avvelenamento di esseri viventi e interi territori.
Personalmente vedo l'effetto serra una copertura per sviare l'opinione pubblica da quelli che sono i veri problemi, ma se pensate che non avrete un cancro ai polmoni se non abitate vicino l'Ilva, sappiate che vi sbagliate di grosso.
Prima che la Terra decida di cancellarci probabilmente ci saremo eliminati da soli, come predicano in tanti. Ma, siccome sono un tipo ottimista, penso che prima o poi qualcosa di buono accadrà. La Provvidenza Divina per me non è una vana speranza.
INIZIAMO A SCRIVERE E...PIOVE
Salve a tutti gente. Sono le 08:56 di giovedì' 6 novembre 2014, mi trovo a Roma, dovevo andare a sostenere l'esame di Idrogeologia (ma dai?!?!), il penultimo esame della mia vita da studente universitario e... Piove.
Già, piove. Finora senza particolari disagi, almeno qui nella mia zona, ma ieri il rettore di Roma Tre, accogliendo le direttive del prefetto, ha sospeso per oggi l'attività didattica.
Quindi, eccomi qui, a casa, a iniziare questo blog.
E scriviamo qualcosa, avanti!
Per adesso non mi presenterò, lo farò in seguito. Inizio solo col dire che sono un ventisettenne abruzzese con la testa terribilmente dura, sto concludendo il corso magistrale in Geologia del Territorio all'Università degli Studi Roma Tre e che, prima di venire a Roma, scorrazzavo allegramente per le campagne di Fresagrandinaria. Sono (anzi, ero...purtroppo) un ragazzo di campagna e ne vado decisamente fiero. Una delle cose che mi ha lasciato la campagna, quella dei boschi e dei campi del mio paese, è stata la capacità di osservazione del territorio, saper leggere la terra, le forme delle colline, la forma delle nuvole, la direzione del vento e roba simile. La campagna insegna tanto, e tutto tutto ciò è stato fondamentale durante il mio percorso universitario. Ma ne parlerò più in là (ho stato troppi accenti, che brutto).
Quindi, di cosa parlo oggi? Di pioggia, appunto. Allerta meteo, disastri, alluvioni, clima che cambia, anidride carbonica e via discorrendo.
Allora, facciamo ordine.
Io appartengo, o meglio, apparterrò (se Dio vorrà) alla disgraziata classe dei geologi, che troppe volte vengono ignorati o, peggio, vessati dall'opinione pubblica. Voglio essere chiaro fin da subito: un geologo non "guarisce" da terremoti, frane, inondazioni, eruzioni vulcaniche, caduta di meteoriti e ira di Dio. No. Avete presente che i medici dicono "meglio prevenire che curare"? Ecco, lo stesso vale per i geologi. Un geologo non può "curare" un terremoto o un'inondazione, può solo dire "Attenzione, vedete che c'è questo rischio perché il territorio è così, così e così". Non so se avete capito qualcosa, quindi provo a spiegare.
Essendo in tema, parliamo di allerta meteo e inondazioni.
1) Allerta Meteo
Oggi hanno lanciato l'allarme rosso (anzi, viola) in 8 regioni italiane. La Toscana, in particolare l'area di Carrara, sta già facendo i conti con questi disastri, come altre aree in Liguria e Piemonte. Oggi dovrebbe toccare anche al Lazio e non ricordo quali altre regioni.
Giusto lanciare l'allarme in queste situazioni, più si può fare per la sicurezza pubblica e meglio è. Ma se poi non succede niente? Se a Roma non esonderà l'Aniene, non si allagheranno le stazioni della metropolitana e non franerà Monte Mario? Apriti cielo (ah ah ah). L'italiano medio ha sempre un motivo per lamentarsi e incazzarsi. E' un disagio andare a lavoro con questo tempo, è un disagio non poter andare a fare spesa, è un disagio stare a casa senza fare niente, è un disagio avere problemi di ricezione con l'antenna tv e blablabla. In pratica, l'italiano medio è sempre "disagiato". E lo dico seriamente, abbiamo sempre un motivo per lamentarci di quello che accade, e quando capita un evento di grande portata, come in questo caso una vasta allerta meteo, diamo il massimo di noi.
Siamo in allerta meteo? E poi l'attesa bomba d'acqua non arriva?
E allora: Maledetto Meteo! Maledetto Marino! Maledetto Zingaretti! Maledetto Renzi! Maledetto governo! Maledetta protezione civile! Non c'azzeccano mai e mi fanno perdere tempo! E vaf.....!!!
Appunto.
E se la bomba d'acqua arriva?
E allora: Maledetto Meteo! Maledetto Marino! Maledetto Zingaretti! Maledetto Renzi! Maledetto governo! Maledetta protezione civile! Ma è possibile che ogni volta che piove dobbiamo inzupparci come papere?!?! Ma va.....!!!
Penso che il concetto sia chiaro. Se non lo è, o scrivo come un cane (potrebbe essere) o tu, caro lettore, sei permaloso (ieheheheheheheheheh).
Vanno lanciate le allerte anche se non si ha la certezza dell'evento? Da persona che conosce il settore, posso dare una sola risposta: si. Come ho detto prima, anche in geologia vale la frase "Prevenire è meglio che curare", tanto quanto in medicina. Una previsione meteo non è una certezza, è una "previsione" come dice la parola stessa. Fare una previsione meteo è un lavoro massacrante. Ma avete idea di quanti dati bisogna raccogliere per mettere in piedi un sistema predittivo decente? Da geologo, solo per fare un modello dell'evoluzione di una frana bisogna raccogliere un'enorme quantità di dati su litologie, clima, quantità d'acqua nel suolo e stato dell'acqua, stato della formazione del suolo, evoluzione precedente del versante, situazione idrologica e idrogeologica, uso suolo e quant'altro. E questo per una frana, che rispetto all'enorme dinamismo delle masse d'aria si può definire relativamente "statica". Non si possono fare "magarizie" su una previsione, e se le autorità ci avvertono che possono esserci delle situazioni di pericolo dobbiamo dovremmo affrontare la cosa con più serietà e umiltà. In pratica, con "buon senso".
2) Fiumi e torrenti sbarrati, canali tombati ecc.
Allora, parliamo in modo specifico.
Cos'è un corso d'acqua? Un corso d'acqua è un "sistema dinamico", un elemento attivo del paesaggio che influenza costantemente le forme e le caratteristiche di quest'ultimo.
Cosa voglio dire? Che il fiume erode e deposita materiale, in poche parole. Da qualche parte scava, prende in carico sedimenti, li trasporta e da qualche altra parte li rilascia. Il trasporto del materiale, insieme all'acqua, avviene nell'alveo. Che sia un fosso, che sia un torrente o un fiume, tutta l'acqua converge in un fondovalle, dove poi si hanno gli effetti più rilevanti causati dal corso d'acqua, almeno per quello che ci riguarda.
La piana alluvionale è costituita, semplificando le pratiche, da un canale e appunto una piana alluvionale. Da una parte scorre l'acqua (quando c'è) e dall'altra il fiume, quando si incazza e straripa,inonda tutto e rilascia il carico solido portato in sospensione.
Ovvio no?
Bene, andatelo a dire agli imprenditori edili e a chi fa i piani regolatori. E soprattutto a chi acquista le case.
Se negli ultimi 40/50 anni sono aumentati i disastri idrologici non bisogna incolpare il meteo che è impazzito. Ad impazzire è stata l'edilizia. Se fino a qualche decennio fa l'essere umano non ha mai costruito le sue case vicino ai corsi d'acqua perché lo dobbiamo fare noi oggi?
E vabbé, sono un quasi geologo e come tutti i geologi che parlano in tv (in primis Mario Tozzi) dirò anch'io che la mancanza di buon senso è il problema di fondo, non il meteo impazzito. E' così, non c'è niente da discutere. Mettetevelo in testa.
Ho detto prima che ogni corso d'acqua ha una sua piana alluvionale, e se si chiama "piana ALLUVIONALE" un motivo ci sarà. Non posso costruire vicino un fiume, fosso o torrente solo perché è un'area piana quindi è più comoda da insediare. Prima o poi dovrò fare i conti anche con quell'iniquo fossetto che solitamente l'inverno si trasforma in un rigagnolo con 10 cm d'acqua sul fondo. E poi ci sono i problemi legati a come vengono "trattati" soprattutto i fossi minori: ostruzione dei canali, tombamenti, incanalamento forzato, incuria nella pulizia e vai così. Va ribadito che l'acqua tende sempre a un punto di raccolta dal quale poi defluisce verso il mare (anzi, per essere pignolo, verso un "livello di base", che sia il mare, un lago, un fiume ecc.), e questo succede anche ai piccoli fossi effimeri che portano acqua una volta ogni dieci anni. Ripeto anche che un corso d'acqua è un "sistema dinamico e attivo nel paesaggio": se lo altero automaticamente provoco modifiche nel paesaggio stesso.
Quali modifiche? Quelle che stiamo vedendo questi giorni in tv, su internet, sui giornali e fuori dalla finestra. Se c'è un canale significa che c'è acqua che scorre,e se l'area intorno al canale è piatta significa che ogni tanto l'acqua è così tanta da straripare e inondare la piana. Può succedere una volta all'anno come può succedere una volta ogni trent'anni, ma succede ed è inevitabile. Impedire all'acqua il normale deflusso, con qualsiasi tipo di alterazione, significa alterarne inevitabilmente l'equilibrio. Il fosso è ostruito? L'acqua straborda con più facilità, e un fenomeno del genere al posto di diventare eccezionale diventa regolare. Se poi aggiungiamo il fatto che cemento, asfalto e la mancata pulizia (o la mancanza e basta) di tombini impediscono ai terreni di assorbire l'acqua, ecco che abbiamo un bel disastro.
Il torrente/fiume/fosso quello che è ha degli argini e questi si rompono durante la piena anche se sono fatti di cemento armato (ved. Marina di Carrara)?
Si. Le opere di sistemazione possono generare problemi poiché anche queste alterano l'equilibrio del fiume. Gli argini artificiali, la rettificazione degli alvei e opere simili costringono il fiume ad avere una "costanza" nel tempo, nel senso: questi sono i tuoi argini, rimani qui dentro e non scocciarmi più.
Ma se non riusciamo a prevedere con precisione come si muoverà una perturbazione, possiamo costringere un corso d'acqua a starsene buono nel suo letto? Col Cavolo.
Gli argini artificiali producono sui corsi d'acqua un'"aumento di velocità" del corso stesso. Perché? Perché un argine o un letto artificiale ha una forma regolare (comunemente una sezione rettangolare) con pareti relativamente più lisce rispetto ai terreni dei canali naturali (che, tra l'altro, non hanno forma regolare). Se l'acqua si muove in un luogo più "omogeneo", allora può farlo più velocemente. Se lo fa più velocemente, l'acqua ha più energia. Se c'è tanta acqua con più energia del dovuto, l'argine di cemento armato fa a farsi benedire. Causa-conseguenza, semplice no?
Ma allora, se neanche sistemare gli argini va bene, cosa bisogna fare? La risposta non è "niente", la risposta, anzi, le risposte sono di nuovo "prevenzione" e "buon senso".
Prevenzione perché, anche se lontani dai centri abitati, ai corsi d'acqua va consentita il più possibile la loro normale vita, quindi, al fine di limitare i danni, va necessariamente garantita loro la capacità di far defluire nel modo più indisturbato possibile l'acqua.
Buon senso: qui le cose sono più serie. Se io, sindaco di un comune, produco un nuovo piano regolatore, devo prestare molta attenzione a quello che faccio. I professionisti che si occupano di territorio sanno quali sono i problemi, li studiano, producono informazioni e dati e consegnano i loro lavori alle amministrazioni che "dovrebbero" tener conto di tutto ciò. Il nostro è un territorio con molte pericolosità (idrogeologiche, sismiche, vulcaniche ecc.) e, se fossi io un amministratore locale, regionale o nazionale, farei molta attenzione a dove e come si costruisce un'infrastruttura. Dovrebbe essere un atto dovuto per il bene dei cittadini, ma questi sono discorsi troppo idealisti (purtroppo).
Ci sono persone che sacrificano una vita per comprare o costruire una casa che poi viene compromessa da una qualche calamità naturale, tutto questo perché c'è stato qualcuno che ha detto "là si può costruire" pensando esclusivamente al profitto ricavabile. Qui a rimetterci sono in tanti, troppi, e, per essere sinceri, la politica non può continuare a rifugiarsi dietro la maschera delle "misure impopolari" per infischiarsi della salvaguardia del territorio. Cari politici, se ne siete capaci, tirate fuori un po' di buon senso e smettetela con le prese in giro.
3) Il clima sta cambiando.
Allora, questo è un argomento che va trattato in maniera più ampia perché è piuttosto spinoso.
Il clima è diverso rispetto a quello di trent'anni fa? Si.
E' colpa dell'anidride carbonica? C'è chi dice si, c'è chi dice no. Io sono uno di quelli che dice "probabilmente no". Un geologo non è solo esperto di rocce, è esperto di "Pianeta Terra", in tutti i suoi aspetti. Anche in fatto di clima e, soprattutto, di "cambiamenti climatici". Se sappiamo com'era il clima 350 Ma lo sappiamo grazie alle studio delle rocce, soprattutto quelle che vanno sotto il nome di "rocce sedimentarie". Come dice la parola stessa, queste sono rocce generate da "sedimenti" che si depositano in qualche luogo, che sia un mare, un lago, una piana fluviale, un deserto o che ne so. I vari "pacchi" di sedimenti sono come registri in cui vengono annotate tutte le condizioni che caratterizzavano l'ambiente di deposizione di quel periodo: latitudine, temperature, umidità, forme di vita ecc.
Dove voglio arrivare? Voglio solo dire che grazie allo studio delle rocce sappiamo come è variato il clima del nostro pianeta durante la sua vita, e sappiamo che, ovviamente, il clima non è mai rimasto costante. Ho detto prima che anche il clima è un sistema "dinamico", influenzato da una miriade di fattori che possono cambiare sia nell'arco di milioni di anni che in pochi decenni. E quando il clima del pianeta è stato così caldo da non consentire l'esistenza di calotte glaciali (cioè la maggior parte delle volte) non c'era nessuno a buttare nell'atmosfera quantità immani di anidride carbonica. Ora, ho lanciato solo un sassolino e riprenderò questo discorso più in là, ci tengo però a dire che la storia del clima non può essere usata come scusa per giustificare la scelleratezza umana. E con questo chiudo.
Va bene, ho sproloquiato abbastanza. Attualmente nella mia zona di Roma non sta piovendo, ma la città è molto grande e i disagi ci sono stati. Spero che non ce ne saranno anche dopo, né qui e né altrove, e spero che questo maledetto maltempo la finisca di fare vittime e danni. Buona giornata a tutti e alla prossima.
E ricordate sempre: "CI VUOLE BUON SENSO"
Iscriviti a:
Post (Atom)