giovedì 6 novembre 2014

CLIMA, EFFETTO SERRA E INQUINAMENTO: LA MIA OPINIONE

Allora, stamattina ho parlato di dissesto idrogeologico, ora, come anticipato, parlo un po' di clima e cambiamenti climatici.
E' notizia di qualche giorno fa che, secondo le ultime stime, il tasso di anidride carbonica attuale sia il più alto degli ultimi 700.000 anni.
"Oh mio Dio!!!" diranno in tanti, soprattutto i più catastrofisti, ma io non sono uno di quelli. Né sono uno di quelli che dicono che non bisogna preoccuparsi. C'è da preoccuparsi, e anche molto, ma l'anidride carbonica e l'ultimo dei miei pensieri.
Allora, cominciamo con la storia dei "gas serra". Cosa sono? Sono i gas che producono l'effetto serra (ma dai?!?!).
Cos'è l'effetto serra? Un particolare fenomeno per cui alcune frequenze della radiazione infrarossa (se non sbaglio con lunghezza d'onda intorno i 15.000 nm, correggetemi se sbaglio) vengono riflesse dall'atmosfera e rispedite sulla superficie terrestre. In pratica, questa roba qua:

I gas incriminati sono principalmente 3 (e mezzo): la tanto decantata anidride carbonica (e il monossido di carbonio), il disgraziato metano e (udite udite!) il più pericoloso di tutti, il vapore acqueo. Si, il vapore acqueo è quello che genera un effetto serra maggiore. Avete fatto mai caso che d'inverno le nottate nuvolose sono generalmente più calde di quelle serene (o che quando è nuvoloso non ghiaccia e quando è sereno si)? Ecco, questo è effetto serra. In pratica la radiazione solare arriva sulla Terra, la Terra la assorbe e la restituisce sotto forma di una radiazione con "lunghezza d'onda maggiore" (non ho voglia di spiegare le caratteristiche di un'onda, se non le sapete cercate su wikipedia), in particolare sotto forma di radiazione infrarossa, e quest'ultima è quella riflessa dai gas serra.
Ok, questa è la teoria. E la pratica? Ci stiamo davvero ammazzando con i gas serra?
Muah...
Allora, comincio con il dire che il "sistema Terra" è un sistema che tende a riadattare i propri equilibri, in un modo o nell'altro. Che significa? Che se c'è qualcosa che non va, il pianeta prova a trovare una soluzione.
Fa troppo caldo? Il calore è energia nell'atmosfera, e l'energia si scarica con le precipitazioni, quindi le precipitazioni sono più violente (e questo spesso si sente anche in tv.)
Ci sono troppi uomini a a rovinare questa bella creazione di Dio? Prima o poi il pianeta ci sterminerà, in un modo o nell'altro.
C'è troppa anidride carbonica? Ci pensa il fantomatico "ciclo del carbonio" (oooooooooooh!!!).
In pratica, questo:

A differenza dell'effetto serra, questo lo spiego perché è importante.
Dunque, il carbonio è un atomo fondamentale nel nostro mondo in quanto base della vita (discorsi di biologia non ne faccio perché, come si dice al mio paese, "non me na tiene"). Ma non solo, il carbonio è anche parte integrante dell'evoluzione del sistema Terra, sia in superficie che nel sottosuolo.
Il gas CO2, anche quando scaricato dagli impianti di combustione, non rimane fermo nell'aria a scaldarci la situazione, ma entra in un ciclo che è alla base di molti processi organici e non. L'anidride carbonica, attraverso le piogge, si trasforma in acido carbonico e finisce nei terreni e nelle acque. Qui qualcuno direbbe "ecco, per questo motivo è cominciata l'acidificazione dei terreni e delle acque"!
Si, l'acido carbonico acidifica le pratiche, ma, come per il gas nell'atmosfera, non rimane stabile al posto suo a far danni. L'acido carbonico si trasforma in ione bicarbonato e ione carbonato, e questi, reagendo con l'atomo di calcio presente in natura, formano il carbonato di calcio (volgarmente chiamato calcare) e altri carbonati simili. Questo è un processo che può avvenire sia spontaneamente (deposizione di travertino) che biologicamente (gusci di conchiglie).
Ma bando alle ciance, dove voglio arrivare. La tanta anidride carbonica finisce in acqua e nel terreno, dove una miriade di organismi la utilizzano per costruire i propri gusci. Si, anche le cozze si fanno il guscio utilizzando l'anidride carbonica, unitamente al calcio ovviamente. I gusci delle cozze, delle vongole, dei fasolari, dei bivalvi in generale e dei gasteropodi (le lumache) sono fatti di bicarbonato di calcio. In pratica, più anidride carbonica c'è nell'acqua e nei terreni, più questi organismi hanno materiale che costruircisi le residenze. Senza pensare poi a molti altri organismi che utilizzano l'anidride carbonica nei processi di sintesi, come gli alberi, le alghe e una svariata quantità di organismi unicellulari.
Ho parlato prima di travertini. Allora, cercherò di essere breve, e se non si capisce, pace per il mondo. La questione delle cozze è più bella.
Dunque, come molti di voi sapranno, se butto della coca cola su un bel pezzo di marmo di Carrara questo fa una macchia scura, e non perché macchia la coca cola (o forse si, anche per quello), ma perché quest'ultima, essendo acida, corrode il marmo, che è carbonato di calcio. L'acidità della coca cola è data, oltre che da non so quali porcherie presenti nella ricetta, anche dall'anidride carbonica usata per la frizzantezza (si può dire?).
Ma allora, se l'acqua con anidride carbonica corrode il calcare, perché la stessa acqua deposita quel tipo di calcare comunemente chiamato travertino?
Per una questione di clima.
La Terra è un sistema fantastico, e nella sua esistenza ha sviluppato il modo per regolare da sola la presenza di anidride carbonica in atmosfera. In primo luogo con l'attività degli organismi, come detto prima, e poi con i calcari come il travertino (comunque sto semplificando). Non voglio fare chimica, basta che sappiate questo: durante i periodi caldi le acque contenenti anidride carbonica e calcio depositano travertino, durante i periodi freddi invece le stesse acque corrodono le rocce e liberano anidride carbonica in atmosfera.
Quindi? Quindi, se fa troppo caldo la Terra pensa da sola a bloccare l'anidride carbonica nelle rocce, se fa troppo freddo di nuovo la Terra pensa da sola a liberare dalle rocce stesse la quantità di gas che serve ad equilibrare il sistema.
Spero di essere stato chiaro, ma non è facile discutere di queste cose. Alla fine voglio dire: fa più caldo? L'anidride carbonica viene inglobata nelle rocce, esce fuori dal "ciclo del carbonio" e quindi non ha la possibilità di tornare in atmosfera e contribuire all'effetto serra.
Passiamo al metano. Come detto in precedenza, questo è un altro dei principali indiziati. Più metano c'è, più fa caldo... oppure più fa caldo e più metano c'è? Eheheheh, bella domanda.
Da geologo, posso dire questo: il mondo è pieno di metano, stoccato nelle profondità oceaniche e nei terreni congelati sotto forma di "idrati di metano", cioè metano in forma solida che si genera in certe condizioni di pressione e, soprattutto, temperature molto basse. Se la temperatura aumenta, gli idrati di metano, come quelli contenuti nel "permafrost", diventano metano gassoso e vanno in atmosfera. Guardate cosa succede in Siberia, ogni tanto si parla delle enormi quantità di metano liberate direttamente dal terreno. Il motivo è quello che ho appena detto. Quindi, più fa caldo, più metano c'è nell'aria, e viceversa. Dicesi meccanismo a feedback positivo, su cui non si può intervenire, a meno che qualcuno riesca a creare un sistema di climatizzazione capace di far ricreare il permafrost perso in Siberia, ma la vedo dura.
Continuando la discussione, ribadisco che la storia dei cambiamenti climatici per colpa dei gas serra va trattata con molta attenzione. Sul nostro pianeta il clima non è mai stata una costante, ma è sempre variato nel corso del tempo. Gli estremi climatici che si alternano vengono chiamati "greenhouse", periodi prevalentemente caldi in cui non esistono neanche calotte glaciali, e "icehouse", periodi in cui il freddo la fa da padrone. Solo nell'ultimo milione di anni siamo passati diverse volte da periodi in cui in Italia pascolavano allegramente mammut a periodi in cui cresceva una rigogliosa savana e sguazzavano ippopotami nei fiumi.

Questo grafico mostra come negli ultimi 400.000 anni le temperature medie della Terra siano cambiate, e con esse le concentrazioni di metano e anidride carbonica in atmosfera. In questo arco di tempo si sono avuto periodi in cui la temperatura era di 2 gradi più alta di quella attuale a periodi in cui era più bassa di 8 gradi. Addirittura, tra i 50 e 60 milioni di anni fa la temperatura era arrivata ad essere di quasi 12 gradi più alta di quella attuale, e di sicuro non c'erano fabbriche a bruciare combustibili (a meno che non ci fossero attività industriali extraterrestri).
Perché cambia il clima durante il tempo? I motivi sono tanti, e i più importanti forse sono i famosi "moti millenari" della Terra, cioè variazioni del moto terrestre nello spazio (precessione degli equinozi, variazione dell'eccentricità dell'orbita, variazione dell'inclinazione ecc) che influiscono sull'azione dei raggi solari e che determinano  quindi aumento o diminuzione di calore. A questi vanno ad aggiungersi la variazione delle correnti oceaniche (la corrente del golfo sta deviando? facciamocene una ragione, prima o poi doveva succedere, è il normale sviluppo delle cose) e anche la posizione che occupano i continenti durante i movimenti tettonici (se i continenti sono vicini ai poli, è più facile che faccia freddo perché il ghiaccio ha un posto dove formarsi. Se non ci sono masse continentali ai poli, il ghiaccio non si forma).
Queste informazioni sul clima si hanno per un record cronologico che copre centinaia di milioni di anni, mentre le attuali teorie sulle modifiche climatiche da parte dell'uomo utilizzano dati raccolti dalle guerre mondiali fino ad ora, e dati "stimati", quindi non certi, che arrivano al periodo della rivoluzione industriale. E vi posso assicurare che con un record di dati di poco più di due secoli non si possono fare modelli predittivi affidabili sull'evoluzione del clima.
Le rocce sono libri che raccolgono tutte le informazioni di questo pianeta, tra i quali anche il clima (vedi quello che ho scritto in merito alle rocce sedimentarie nello sproloquio sui dissesti), e grazie a loro sappiamo come quest'ultimo sia sempre mutato, con quale intensità e con quale ricorrenza  (cioè migliaia, se non milioni, di anni). Se nel tempo insieme alla temperatura aumentavano le concentrazioni di anidride carbonica e metano, non significa necessariamente che questi gas fossero la causa: la loro presenza potrebbe semplicemente essere l'effetto del riscaldamento.
Detto questo, ma allora l'inquinamento dell'atmosfera è una bufala? Noi non stiamo avvelenando l'aria?
Col cavolo. Noi l'aria l'abbiamo avvelenata, non so se in modo irreversibile, ma l'abbiamo fatto e continuiamo a farlo. E non parlo di scie chimiche o idiozie varie. Parlo di clorofluorocarburi, solfati, nitrati, smog fotochimico, particolato sottile, amianti, metalli pesanti e chi più ne ha più ne metta. E questa è solo l'atmosfera. Siamo ormai quasi 7 miliardi su questa Terra, e i nostri effetti si sentono eccome. E non con il riscaldamento climatico, ma con l'aumento dei tumori, delle malattie polmonari, dell'avvelenamento di esseri viventi e interi territori.
Personalmente vedo l'effetto serra una copertura per sviare l'opinione pubblica da quelli che sono i veri problemi, ma se pensate che non avrete un cancro ai polmoni se non abitate vicino l'Ilva, sappiate che vi sbagliate di grosso.
Prima che la Terra decida di cancellarci probabilmente ci saremo eliminati da soli, come predicano in tanti. Ma, siccome sono un tipo ottimista, penso che prima o poi qualcosa di buono accadrà. La Provvidenza Divina per me non è una vana speranza.

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