venerdì 28 novembre 2014

TERREMOTI: CHE CONFUSIONE!

Terremoti, sismi, scale, magnitudo, faglie, epicentri, ipocentri, Ira di Dio e quant'altro. Quando si leggono e si sentono notizie sui terremoti trovo sempre una confusione assurda, e per forza che poi la popolazione non capisce mai un beneamato in merito.
Quindi, siccome sono Abruzzese e geologo, e tenendo a cuore questi argomenti per ovvi motivi, proverò a fare chiarezza all'eventuale lettore.
E' inutile stare a spiegare cosa sia un terremoto, quello che tutti sanno è corretto e su questo non si discute. L'unico appunto da fare è che non esistono terremoti sussultori né terremoti oscillatori. Durante un terremoto la terra balla in tutte le direzioni possibili e immaginabili, e la sensazione di ondulare o oscillare è solo una percezione soggettiva.
Per quanto riguarda il termine "faglia", tecnicamente viene definita come "piano di discontinuità meccanica su cui è possibile osservare un apprezzabile rigetto". In pratica, è una spaccatura della crosta terrestre lungo la quale due porzioni di crosta stessa si muovono l'una relativamente all'altra. Esistono tre tipi di faglie, distinte principalmente in base al tipo di movimento, e sono:
http://www.vialattea.net/spaw/image/geologia/7763a.gif

L'"ipocentro" è il punto sulla faglia in cui si genera la rottura, quindi il punto da cui partono le onde sismiche. La sua proiezione sulla superficie terrestre si chiama "epicentro". Molto banale.
http://www.meteoweb.eu/wp-content/uploads/2012/05/faglia.gif
Adesso parliamo di cose serie. Quando si da una notizia di un terremoto i giornalisti parlano di "magnitudo" e "gradi della scala Richter" senza sapere minimamente cosa diavolo stiano dicendo. Vi ricordate che dopo il terremoto de L'Aquila ci fu lo scandalo sul fatto che in Italia avevano misurato una "magnitudo di 5,9 gradi della scala Richter" mentre gli americani avevano misurato "6,1 gradi della scala Richter"? E ricordate anche che si sparse le voce che il governo aveva di proposito sottostimato la magnitudo perché così dovevano dare meno risarcimenti?
Ecco, la gente a L'Aquila e dintorni sta ancora incazzata per questo. E sono ancora incazzato pure io, come una bestia, anche se non sono aquilano, perché questa storia è frutto di CATTIVA INFORMAZIONE, e c'è gente che è impazzita per colpa di questa boiata.
Quindi, facciamo chiarezza in modo definitivo.
http://cnt.rm.ingv.it  Se andate su questo link vi ritroverete sulla pagina dell'Ingv in cui vengono registrati in tempo reale tutti i terremoti che si generano in Italia (tutti quelli al di sopra di magnitudo 2 se non sbaglio) più i maggiori sismi registrati nel mondo.
Adesso, fate caso alla colonna "Mag": la colonna indica ovviamente la magnitudo, ma se osservate bene le lettere usate per i terremoti italiani sono diverse da quelle utilizzate per i terremoti "stranieri".
In Italia si usa "Ml", la classica Magnitudo Richter (o Magnitudo Locale), che non è una scala e non indica i danni prodotti da un terremoto. Ml è un valore che esce fuori da un calcolo matematico fatto in base ai dati registrati dai sismogrammi, e quantifica l'energia liberata dal terremoto. Il buon vecchio Richter non ha inventato nessuna scala, la "scala Richter" è una fregaccia.
Per calcolare la magnitudo non esiste solo la formula di Richter, ma svariate formule, tutte volte alla quantificazione dell'energia di un terremoto ma che tra loro danno risultati sensibilmente diversi.
Nella scheda dell'Ingv per i terremoti oltre confine vengono usate sigle come MW, Mwp, MB, Mwpd e quant'altro. Queste sono tutte magnitudo, ma non sono Ml (magnitudo Richter).
Per uno stesso terremoto posso avere magnitudo differenti in base alla formula che utilizzo per quantificarla. A L'Aquila il terremoto fu Ml 5,9 per l'Ingv, e per l'USGS (gli americani) fu MW 6,1.
MW è la "Magnitudo di momento", un altro metodo per stimare l'energia di un sisma. Essendo due formule diverse, i risultati ovviamente sono diversi, ma il terremoto rimane sempre quello. E' come se si misurasse la distanza tra due punti in chilometri o in miglia: i risultati della misura sarebbero diversi, ma la distanza è la stessa.
La vera "scala" è quella che si usava una volta nell'informazione, e cioè la famigerata "Scala Mercalli" (meglio Scala Mercalli-Cancani-Sieberg), che è effettivamente una scala di valori utilizzati per quantificare l'"intensità" dei danni causati da un terremoto. Ci sono 10 gradi di intensità, da I in cui il sisma è impercettibile a X in cui la distruzione è totale.
Ora, qual'è la relazione tra magnitudo e intensità? Allora, il terremoto de L'Aquila ha avuto una Ml di 5,9, a Paganica l'intensità è stata di circa VIII gradi della scala Mercalli, a Onna, dove il paese è stato distrutto totalmente, l'intensità si può stimare intorno a X gradi della scala Mercalli, appunto distruzione totale.
La profondità dell'ipocentro del terremoto aquilano era tra i 10 e i 20 km. tuttavia se lo stesso terremoto si fosse generato a 300km di profondità nessuno se ne sarebbe accorto. E se le case di Onna paese non fossero state vecchie ma fossero state moderni palazzi in cemento armato (ben costruiti) il terremoto avrebbe al massimo causato danni del V-VI grado della scala Mercalli.
In pratica, la scala Mercalli non dipende strettamente dall'energia del terremoto, cioè dalla magnitudo,  ma dagli effetti che questo ha sulla superficie. E' ovvio che più il sisma si produce lontano dalla superficie, meno ne risento, come è ovvio che più le case e i terreni su cui costruisco sono sensibili agli effetti del sisma, maggiori saranno i danni provocati.
E' chiaro ora?
Spero di non avere annoiato troppo e soprattutto di aver fatto ordine su questi argomenti.
Quindi, ora vado a riflettere su cosa elaborare per la cena.
Alla prossima e buona serata.

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